Dermatillomania: il conflitto emotivo sulla pelle

Dermatillomania: il conflitto emotivo sulla pelle

La pelle è il confine tra il nostro mondo interiore e quello esterno. Quando qualcosa non va, può diventare un palcoscenico su cui il corpo mette in scena ciò che la mente non riesce ad esprimere. La dermatillomania, conosciuta anche come disturbo da escoriazione, è una condizione psicologica in cui la persona si gratta o pizzica la pelle in modo compulsivo, fino a procurarsi lesioni. Questo disturbo è strettamente collegato ai sintomi di somatizzazione e rappresenta un segnale che il corpo lancia per esprimere un conflitto emotivo.

In questo articolo esploreremo cosa significa vivere con la dermatillomania, quali sono le sue cause psicologiche, come la mente influenza la percezione dei sintomi fisici e in che modo uno psicoterapeuta può aiutare a intraprendere un percorso di guarigione.


Dermatillomania e sintomi di somatizzazione: cosa si nasconde dietro la pelle

La dermatillomania e il conflitto emotivo sulla pelle è un comportamento ripetitivo che porta la persona a concentrarsi in modo ossessivo sulla pelle, spesso come risposta a emozioni difficili da gestire, come ansia, stress o sensi di colpa. Il gesto di pizzicare o grattare la pelle, pur causando dolore o ferite, genera un temporaneo sollievo dall’ansia, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.

Questo disturbo è spesso collegato a forme di somatizzazione, ovvero quando un disagio psicologico si manifesta attraverso sintomi corporei. La pelle, essendo l’organo più esteso e visibile del corpo, diventa un canale privilegiato per esprimere simbolicamente ciò che non trova parole.


Dermatillomania e conflitto emotivo sulla pelle: cosa accade nella mente quando il corpo esprime il disagio

Per comprendere la dermatillomania bisogna osservare il legame tra mente e corpo. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, i disturbi di somatizzazione si verificano quando l’individuo sperimenta sintomi fisici non spiegati da una condizione medica, ma originati da fattori psicologici.

In questi casi, il cervello interpreta l’ansia o lo stress come segnali corporei concreti. Una persona può percepire prurito, tensione cutanea o bisogno irrefrenabile di toccarsi, anche in assenza di una causa dermatologica. Si attiva così un meccanismo di controllo paradossale: più ci si concentra sulla pelle, più aumenta il bisogno di agire su di essa.

La dermatillomania diventa quindi un modo di “parlare attraverso il corpo”. Il gesto compulsivo è una traduzione fisica di emozioni non elaborate, che trovano sfogo sulla superficie cutanea.


Psicoterapia e dermatillomania: come può aiutare lo psicoterapeuta

Un aspetto fondamentale nella gestione della dermatillomania è distinguere l’intervento psicoterapeutico da quello di un semplice approccio motivazionale. Lo psicoterapeuta non si limita a proporre tecniche di controllo, ma aiuta la persona a comprendere il significato profondo del comportamento.

La psicoterapia può intervenire in diversi modi:

  • Indagare le cause profonde: riconoscere quali emozioni o vissuti si nascondono dietro il gesto compulsivo.
  • Gestire l’ansia: attraverso tecniche di rilassamento, mindfulness e ristrutturazione cognitiva.
  • Riconoscere i trigger: identificare le situazioni o emozioni che aumentano l’impulso di toccare la pelle.
  • Favorire nuove modalità di espressione emotiva: aiutare il paziente a trasformare il bisogno di agire sul corpo in altre forme comunicative più sane.

A differenza di un mental coach, lo psicoterapeuta lavora sulle radici del problema e sulle dinamiche interiori che alimentano il disturbo, accompagnando la persona verso un cambiamento stabile e duraturo.


Dermatillomania e vita quotidiana: consigli pratici per gestire il disturbo

Accanto al percorso terapeutico, ci sono alcune strategie quotidiane che possono aiutare a ridurre gli episodi di dermatillomania:

  1. Creare alternative comportamentali: tenere le mani occupate con piccoli oggetti o attività manuali.
  2. Praticare la Mindfulness: allenarsi a riconoscere l’impulso senza agire immediatamente. La Mindfulness infatti ci porta uno stato interno di maggior rilassamento e favorisce il buon funzionamento del sistema immunitario.
  3. Curare la pelle con gentilezza: sostituire il gesto di aggressione con rituali di cura, come applicare creme lenitive.
  4. Stabilire routine antistress: integrare attività come sport, scrittura espressiva o meditazione. A tal proposito leggi questo articolo dove ti spiego i benefici della pratica della Mindfulness attraverso il protocollo MBSR. 

Questi strumenti non eliminano il disturbo, ma possono ridurre la frequenza e l’intensità degli episodi, rendendo più efficace il percorso psicoterapeutico.


Conclusioni

La dermatillomania non è un semplice “vizio” o una cattiva abitudine, ma un vero e proprio disturbo legato ai sintomi di somatizzazione. Comprendere che dietro le ferite visibili c’è un dolore interiore permette di guardare al problema con maggiore empatia e consapevolezza. Con il supporto di uno psicoterapeuta, è possibile sciogliere i nodi emotivi che alimentano il disturbo e imparare a esprimere i propri vissuti in modi più sani e costruttivi.

La pelle, allora, smette di essere un campo di battaglia e torna ad essere ciò che è: un confine vivo e prezioso tra noi e il mondo.

Se hai le sensazione che la tua pelle esprima di più di ciò che avresti bisogno di esprimere a voce, contattaci, ci trovi a Lucca presso Centro Itaca Viale Giacomo Puccini 1780. Zona S. Anna.